Ah, le minestre riscaldate!
Il concerto celebrativo dei 50 anni di Woodstock, annunciato all’inizio dell’anno, non si farà. O forse no? Sono stati gli stessi organizzatori ad annunciarlo, ed in particolare Michael Lang, lo stesso ideatore della “Tre giorni di pace, amore e musica” che si tenne a Bethel, nello stato di New York dal 16 al 18 agosto del 1969.
«Siamo rattristati – ha detto Lang – che una serie di ostacoli imprevedibili abbia reso impossibile mettere su il festival che immaginavamo con i grandi artisti che avevamo ingaggiato e l’impegno sociale che avevamo anticipato».
Inizialmente si era pensato di tenere il festival a Watkins Glen, a circa due ore mezza di macchina dal sito originale di Bethel, con la partecipazione di artisti come Jay Z, The Killers, Imagine Dragons, Halsey, Miley Cyrus, Robert Plant, The Raconteurs, Cage the Elephant. Ma tra problemi economici e mancanza di permessi, il sogno ha cominciato a infrangersi già un paio di mesi fa. Gli organizzatori a quel punto hanno ripiegato su una struttura più piccola, a Vernon, sempre nello stato di New York, ma anche qui è stato negato il permesso.
A fronte di tutte queste incertezze gli artisti hanno cominciato a tirarsi indietro. Dopo aver deciso di spostare il festival a Columbia in Maryland, Lang lo scorso 31 luglio si è visto costretto a scrivere la parola fine su Woodstock50.
Tuttavia un concerto per celebrare il 50esimo anniversario ci sarà ugualmente e si terrà proprio a Bethel, sul sito originale. Si tratta di una sorta di evento parallelo che non ha niente a che fare con gli organizzatori di Woodstock50 o del festival originale. Ad organizzarlo sarà Live Nation che da Lang ha avuto persino una lettera di diffida. Il line up del concerto a Bethel prevede tra gli altri John Fogerty, Santana, Ringo Starr, Arlo Guthrie, Edgar Winter e the Doobie Brothers. Il che, dal momento che di evento celebrativo si tratta, sarà forse anche meglio dell’elenco proposto da Lang e soci.
Sarà, come si diceva, una minestra riscaldata? Vedremo. Certo è che la magia dell’evento di cinquant’anni fa, sarà completamente perduta.
La potremo in parte rivivere grazie agli speciali televisivi e alle diverse pubblicazioni uscite recentemente per celebrare l’evento: prima fra tutte il libro “Woodstock i tre giorni che hanno cambiato il mondo” di Mike Evans e Paul Kingsbury, pubblicato recentemente da Hoeply per la cura di Ezio Guaitamacchi, il quale sta girando l’Italia per presentarlo con uno spettacolo tra parole e musica con la partecipazione di Brunella Boschetti e di Andrea Mirò.
1 commento
Da un lato, per fortuna visti i nomi, l’annullamento di Woodstock 50, dall’altro un “evento celebrativo” che sa effettivamente di minestra riscaldata…
Sarebbe meglio ricordare ciò che è stato veramente Woodstock nel 69, non solo una serie di grandi artisti, ma un messaggio di pace, fratellanza e uguaglianza.
Peace & Love!